La strategia di diversificazione ha lo scopo di sviluppare la presenza dell’impresa in diversi business di cui non faceva precedentemente parte, realizzando il proprio volume d’affari in diversi settori rispetto a quello d’origine.
Può essere attuata attraverso una crescita interna, andando ad incrementare la propria capacità produttiva, attraverso accordi con altre imprese già presenti nel settore in cui va a diversificare o attraverso acquisizioni di imprese collocate nei business dove si vuole entrare.
La diversificazione ha diversi gradi di intensità; si distingue in:
- conglomerale, quando l’impresa va a diversificare in settori molto distanti a livello di affinità rispetto al business di origine;
- correlata, quando l’impresa può sfruttare risorse e competenze in attività affini di altri business.
Inoltre, la diversificazione può essere verticale o orizzontale:
- verticale, quando è indirizzata verso business a monte o a valle rispetto al quale in cui opera nella stessa filiera produttiva;
- orizzontale, quando è indirizzata verso business che condividono con quello principale uno stesso macro mercato o nei quali è possibile utilizzare una stessa tecnologia (come ad esempio un’impresa che produce pasta, si diversifica cominciando una produzione di sughi per pasta)
Perché un’impresa è portata a diversificare?
Ci sono varie motivazioni per cui un’impresa decide di entrare in nuovi business tra i quali:
- declino del mercato in cui è presente, che potrebbe presentare un tasso di crescita della domanda negativo ed una conseguente mancanza di opportunità di espansione che potrebbe essere essa stessa causata da una concorrenza spietata;
- la volontà di applicare le proprie competenze e risorse con successo anche in altri settori sfruttando il vantaggio competitivo di cui beneficia nel settore di origine (un esempio potrebbe essere un marchio di abbigliamento molto famoso che viene utilizzato anche per una gamma di profumi o accessori vari);
- la ricerca di nuove opportunità in nuovi settori in cui poter sviluppare nuove competenze e risorse;
- l’impiego di capitale finanziario in eccesso che sicuramente diventerebbe ulteriore fonte di redditività per l’impresa;
- attuare una strategia di riconversione, come conseguenza di una crisi nel settore originario non più sostenibile, con lo scopo di entrare in un nuovo business ad elevata correlazione in cui poter sfruttare al massimo le proprie risorse tangibili e intangibili.